Piero Bongermino è un padre di famiglia con due bellissime bambine, che svolge la professione di istruttore di ballo e parallelamente anche quella di venditore. Si è distinto tuttavia per riuscire a realizzare un progetto di notevole successo, no profit, denominato “Ballando per la città”. Che consiste nella realizzazione di video, diffusi su diverse piattaforme telematiche, in cui un gruppo di circa cinquanta persone, in maniera coreografica, dà vita ad una serie di balli accompagnati da brani latino americani. La peculiarità di questo progetto però è un’altra, molto nobile. E si rileva nel fatto che alcuni componenti del gruppo hanno un passato piuttosto problematico alle proprie spalle. Si tratta infatti di persone, di varia età e provenienza, che sono uscite da storie di bullismo, depressione o gravi lutti familiari. Ma che nonostante tutto hanno deciso di dare una svolta decisa alla propria esistenza, iscrivendosi ad un corso di ballo, con l’obiettivo di concedersi una nuova possibilità per essere felici.
Bongermino ha realizzato quest’idea dapprima per gioco, nella sua Puglia, scegliendo come scenario in cui registrare il primo video l’incantevole Gravina di Ginosa, un paese di circa ventitremila abitanti in provincia di Taranto. La produzione, successivamente postata su vari canali social, si è diffusa in modo così esponenziale fino a divenire virale. Il successo conseguito ha così spinto Bongermino a perfezionare il format, dandogli anche una denominazione, “Ballando per le città”, per poi poterlo riproporre nei più disparati e suggestivi centri abitati della Puglia. Oltretutto, in modo graduale, è stato capace di modellare le produzioni in modo sempre più cinematografico. Il risultato è stato travolgente, anche perché l’iniziativa, oltre a diventare celebre tra la popolazione pugliese, ha catturato l’attenzione di gran parte dei mezzi di informazione locali. Si ricorda che il suo obiettivo originario, oltre a quello di unire l’insegnamento del ballo al tentativo di migliorare l’umore di alcuni dei suo allievi, è stato di esaltare il territorio pugliese, con le sue tradizioni e caratteristiche non rintracciabili altrove.
L’obiettivo successivo è stato quello di varcare i confini regionali e di girare un video a Roma. Ii gruppo di danzatori in quella circostanza aveva percorso a piedi addirittura ventidue chilometri, coinvolgendo nei balli anche i turisti presenti nella città. L’onda dell’entusiasmo lo ha poi condotto a girare un video in onore di Mara Venier, utilizzando come accompagnamento musicale la celebre sigla di “Domenica In”. Per l’occasione aveva scelto come location le più belle campagne pugliesi, a ridosso del mare e disseminate di ulivi centenari. Mara Venier dopo esserne venuta a conoscenza non aveva nascosto il proprio apprezzamento, condividendo il video sulle proprie piattaforme telematiche e rendendo la sua popolarità ancor più significativa. Lo scorso periodo natalizio è invece riuscito ad organizzare uno spettacolare flash mob nel centro di Napoli, dove era riuscito ad attrarre la popolazione presente.
Il progetto più ambizioso è stato però un altro. Ci si riferisce a quando ha portato “Ballando per la città” a Parigi, dove ha creato un indimenticabile e spettacolare video proprio ai piedi della Torre Eiffel, arrivando in seguito ad ottenere addirittura oltre cinquemila di visualizzazioni. Il gruppo aveva ballato “Mon Amour” di Annalisa, indossando il tricolore. Bongermino di recente ha reso noto che la scelta del noto brano musicale non era stata affatto casuale. In quanto nella canzone si racconta di una relazione conclusa, da cui scaturisce una fase di forte delusione, seguita però da una voglia di riscatto insopprimibile. Un percorso che va inteso come metafora di quello che hanno vissuto e continuano a vivere diversi componenti del gruppo: “Per ripartire ci vuole tempo, devi essere pronto. E allora nell’attesa rimani sospeso in una sorta di limbo finché poi non ti ritrovi”.
A proposito dei progetti futuri la prossima tappa di “Ballando per la città” si svolgerà a Taranto, dove si tratterà il tema delicato della prevenzione dei tumori al seno. L’obiettivo è sempre lo stesso, ovvero trasmettere un messaggio di ottimismo attraverso la musica e il ballo a chi versa in condizioni di difficoltà. E di non arrendersi mai neanche di fronte alle cose più drammatiche. In cantiere c’è infine Madrid. Nella capitale spagnola sembrerebbe che desideri mettere in scena una coreografia in onore di Raffaella Carrà.