La sfida, il sacrificio, il desiderio di superare il proprio limite, ma soprattutto l’umanità che si nasconde dietro un grande campione dello sport. È un racconto intimo, autentico, quello attraverso cui Federica Bertoni riesce a trasportare lo spettatore. La conduttrice, originaria di Udine, è pronta a tornare in tv in autunno con la quarta edizione, totalmente rinnovata, del talk show “Solo chi c’ha Fede” su Sportitalia Tv. Ad anticiparlo in queste settimane l’avvincente prequel “Aspettando solo chi c’ha Fede. Il lato umano dello sport”, in onda ogni mercoledì alle 19.30 (canale 60 DTT e on demand su Sportitalia): una serie di otto puntate attraverso cui rivivere i momenti più emozionanti degli atleti delle precedenti edizioni, anticipando eventi sportivi come le Olimpiadi di Parigi e gli europei di calcio, pe svelare i protagonisti della nuova edizione, che si preannuncia già un cult.
«Lo sport è rivalsa e rivincita sociale. “Solo chi c’ha Fede” è un racconto empatico ed ispirazionale, in cui i valori dello sport incrociano il vissuto personale e diventa occasione per connettere ed avvicinare le persone», esordisce Federica Bertoni, anche autrice e produttrice del programma. Una vita che si divide tra sport e amore per gli animali, per la conduttrice ed ex atleta laureata in Veterinaria.
Federica come nasce l’idea del talk show?
«Lo Sport per me è vita e etica. “Solo chi c’ha Fede” nasce da una mia urgenza: mi faceva soffrire l’allontanamento del mondo dello sport dai principi etici che sono alla base di qualsiasi disciplina sportiva. È una metafora di vita, di ispirazione, ma ci sono sempre meno giovani che lo praticano. Ho una nipote di 18 anni che pratica il nuoto a livello agonistico ed io desideravo trasmetterle fortemente questa passione. Sono un’ex sportiva agonista di Volley e di tennis, mio padre è stato campione del mondo di canottaggio con l’Italia e ha giocato anche a calcio con il Messina in Serie A per un breve periodo: sono cresciuta tra lo sport, ho mangiato per tutta la vita pane e sport. Desiderano creare un progetto che parlasse dei sacrifici e degli enormi sforzi per diventare un campione sportivo attraverso l’intervista one to one con lo stile del Letterman Shaw che per me rappresenta il genio indiscusso della televisione».
Tra i tuoi tantissimi ospiti, chi ti ha più emozionato di più?
«Sicuramente il compianto Emiliano Mondonico, il primo ad aderire al programma alla prima edizione, quando eravamo davvero agli esordi. Ci ha creduto. Ha dato fiducia ad un’idea ancora sconosciuta. Il primo in assoluto a raccontarsi in maniera intima, naturale, emotiva. Non andava in onda da anni e mi è rimasto nel cuore il suo modo di essere così vero, casereccio, pieno di amore per la vita nonostante stesse combattendo contro il cancro. Altro personaggio indelebile Serse Cosmi: mi piacciono i ribelli perché mi sento ribelle anche io. Il mio motto è “padrona di niente, schiava di nessuno”: indipendenza e autonomia per me sono imprescindibili».
Empowerment femminile, quindi?
«È un’impresa eroica nel mondo della tv autoprodurre un programma in onda su un’emittente nazionale, soprattutto per una donna: è ancora più arduo e complesso, una lotta continua contro i pregiudizi che ancora esistono per mostrare il proprio valore. Trovare uno spazio di merito, però, è una grande soddisfazione».
Non solo lo sport: tra le tue passioni anche gli animali.
Un discorso che parte da lontano. Fin da bambina ho sempre sostenuto che avrei fatto la veterinaria. Da piccola avevo cicatrici e graffi di gatto ovunque: portavo a casa qualsiasi animale abbondonato trovato per strada. Infatti, mi sono laureata in Scienze della Produzione Animale, magistrale di Veterinaria in Friuli, ma già lavoravo a Tele Friuli, dove avevo iniziato 18enne scrivendo testi. Il mio professore del liceo mi aveva stimolato a scrivere per la tv, perché intravedeva in me un talento e quando mi recai presso gli studi la prima volta mi fecero anche registrare. Avevo una predisposizione naturale di fronte alla telecamera. I primi anni ho seguito l’Udinese Calcio, portavo in giro le famose cassette beta della partita a Zaccheroni in sala stampa. Agli esordi ogni domenica sera facevo quattro ore di diretta. Poi sono seguiti i primi eventi live e lì mi sono innamorata persa. Stare sul palco dal vivo e stare con gli animali è la cosa che mi fa stare meglio, che mi provoca felicità».
Chi ti segue sui social, scopre una donna dolce, sempre impegnata in campagne sociali a difesa degli animali.
“Spesso dai social emergeva l’immagine della conduttrice sexy, la parte più estetica o quella della professionista, ma io avevo l’esigenza di rendermi utile, di far trasparire quello che sono. Così nasce “Salvami”, una rubrica di cui sono super orgogliosa. Giriamo tutti i canili d’Italia, raccontiamo le realtà locali e proviamo a trovare casa a qualche cucciolo, ad invitare all’adozione e a contrastare l’abbandono. A breve “Salvami” sbarcherà su Anita Tv, la prima televisione dedicata ai Pet. È bello perché anche i social hanno assunto una sfumatura differente, in contatto con chi ama gli animali come me. L’interazione con i follower è bella, dinamica, vera. Intorno a Salvami si è costruita una rete di persone che agisce con il cuore, spinta solo dal desiderio di aiutare».

Foto Luca Noto
Make up Maura Bruno
Capelli Idola
Abiti Parosh
Grazie a Attal Group e Bricofer


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